Matteo Pasquinelli on Wed, 12 Nov 2008 13:27:53 +0100 (CET)


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[Nettime-nl] European Anomalous Wave Amsterdam


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From: Amir <tokyorama@autistici.org>
Date: 12 November 2008 12:04:19 GMT+01:00
To: rekombinant@liste.rekombinant.org
Subject: [RK] European Anomalous Wave Amsterdam



WE WON'T PAY FOR THEIR CRISIS

Italian students, researchers, workers and Dutch activists will meet  
up on Friday 14 in front of the Italian Consulate in Amsterdam to  
support the General Strike that takes place in Italy on the same day.  
On Friday the whole nation will be blocked by demonstrations against  
the approval of "Legge Gelmini", a law that seriously cuts down on  
public funding of education.

"We won't pay for your crisis": is the slogan shouted by protesters  
against Berlusconi governement's choices to destroy public education  
system. Not only in Italy. In Bruxelles, Paris, Barcelona, Madrid,  
Granada, Copenhagen students are demonstrating against the neoliberal  
agenda for the financial crisis diverting money from the public  
sector to private banks.

A tactical action will take place on Friday to reach also Dutch  
people, keeping them updated on what's going on in Italy and in  
Europe in these days.

We call students, researchers, teachers, activists and sensitive  
people in Amsterdam to join us to protect knowledge as a common good.

Friday 14 th, 2008
H 10.00
Italian Consolate, Vijzelstraat 79, Amsterdam

European Anomalous Wave, Amsterdam
amsterdam.anomaouswave@autistici.org

---

Siamo studenti, ricercatori e lavoratori italiani e olandesi.  
Manifestiamo in appoggio alla giornata di Sciopero Generale indetta  
in Italia per la giornata di oggi, 14 novembre 2008, dopo mesi di  
agitazioni in tutto il territorio italiano contro l'approvazione  
della legge Gelmini.

Questa legge è stata pensata per produrre un grave attacco al sistema  
scolastico pubblico italiano. La legge comprende:

. una riduzione consistente degli investimenti pubblici in tutti i  
livelli dell'istruzione pubblica, dalle scuole elementari all'università
. il blocco delle assunzioni del personale accademico (solo un quinto  
dei professori che andrà in pensione sarà sostituito)
. la possibilità per le università di costituirsi in fondazioni  
private, per la ricerca di finanziamenti privati

Per anni i governi di centro-destra e centro-sinistra hanno  
considerato l'istruzione pubblica come un peso, più che come  
un'opportunità per il Paese.
Le università, da istituzioni per la libera produzione e circolazione  
del sapere, sono diventate - nelle intenzioni dei governi italiani -  
centri per la commercializzazione di sapere mercificato.

La presente crisi finanziaria - accuratamente preparata durante un  
lungo periodo di applicazione di ricette neoliberali - non sta  
portando ad un ripensamento delle pratiche di governo. Al contrario,  
il governo Berlusconi sta disperatamente cercando di privatizzare  
tutto ciò che ancora è rimasto libero. Se oggi è minacciata  
l'istruzione, domani sarà il turno della sanità, del patrimonio  
artistico e culturale, degli spazi pubblici delle nostre città.

Ma questo processo non sta avvenendo solo in Italia.

Negli ultimi dieci anni, l'euforia connessa all'adesione  
incondizionata all'ideologia del mercato ha portato i governi europei  
a ratificare il 'processo di Bologna', che ha uniformato il criterio  
di valutazione didattica attraverso una metafora monetaria. Il sapere  
è diventato misurabile nei termini di una 'accumulazione di crediti  
formativi' e i singoli atenei sono stati valutati attraverso la loro  
'efficienza' e 'produttività'. La riduzione della qualità della  
didattica e la moltiplicazione dei corsi di laurea (spesso a costi  
proibitivi per la maggior parte degli studenti) sono alcune  
conseguenze di questo processo.

Non permetteremo più che questo processo vada avanti. Non pagheremo  
la vostra crisi.

Pensiamo piuttosto che il sapere sia patrimonio collettivo, e che non  
ci debbano essere barriere economiche per accedervi. La produzione di  
idee nasce dalla collaborazione, e non da meccanismi di competizione.

Non siamo i soli ad avere queste idee. Azioni di protesta presso  
ambasciate e consolati italiani si stanno moltiplicando a Barcellona,  
Granada, Parigi, Londra, Copenhagen.

L'Onda Anomala si moltiplica la propria potenza e travolge l'Europa.



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