lop1912 on Tue, 18 Jan 2000 06:51:07 +0100 (CET)


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<nettime> AOLTW_Semiokap


AOLTW_SemioKap vs Global_Riot 

La fusione tra America OnLine e TimeWarner va vista in prospettiva come un
passaggio decisivo nella storia della comunicazione sociale e nella storia
della formazione di un sistema onnipervasivo del potere sulla mente
collettiva.

La storia del ciclo dell’Infoproduzione nel decennio novanta si è svolta sul
filo dell’alternativa tra due possibilità:
a) formazione di una Mente Globale interconnessa cablata secondo le linee di
potere del SemioCapitalismo (SemioKap)
b) formazione di una Intelligenza Collettiva capace di autonomia e di
autodeterminazione, e soprattutto capace di far valere priorità diverse da
quelle dell’economia semiocapitalista.

La battaglia tra queste due prospettive rimane aperta. La rivolta globale del
30 novembre Seattle è stato un momento importante di autonomia della Rete dal
SemioKap.

Il web funziona secondo un modello di tipo rizomatico, acentrico, paritario e
non gerarchico. Esso risponde alle esigenze di autoorganizzazione del lavoro
virtuale secondo un processo ugualitario e diffusivo.
Al tempo stesso però la colonizzazione economica della rete è diventata
possibile grazie alla semplificazione delle procedura di ricerca e di
connessione che il Web ha messo in moto.

Nel corso degli anni novanta si è svolto un processo di reciproco
imbrigliamento tra la rete e le centrali di dominio (semiotico, ecoomico,
immaginario). L’azione che svolgono i produttori di software per la rete è
sempre e necessariamente finalizzato alla sua colonizzazione parziale. La
creazione di un’interfaccia di facilitazione o lo sviluppo di un motore di
ricerca rappresentano, inevitabilmente, dei processi di colonizzazione
parziale, di istradamento del flusso comunicativo e della ricerca. Il potere
passa attraverso la facilitazione dei percorsi.

Il lancio di Windows 95 costituì un tentativo aggressivo di conquista della
rete da parte della Microsoft. Con l’inserimento di MSN nel pacchetto del
sistema operativo, la Microsoft, che dapprima non aveva saputo prevedere
l’impetuoso sviluppo dell’Internet, cercava di tagliare la strada alla rete
incorporandosela. Il tentativo non riuscì che in minima parte, e da quel
momento per Microsoft cominciarono i guai.

Il processo di colonizzazione dell’Internet è proceduto negli ultimi anni
in maniera parziale, senza riuscire a intaccare in maniera decisiva la
funzione di autorganizzazione che la rete svolge.  La prova la abbiamo
avuto nell’autunno del 1999, quando la rete ha saputo funzionare come
strumento di organizzazione del cognitariato internazionale contro la
World Trade Organization, chiamando a raccolta, veicolando contenuti, e
mettendo in funzione un processo di egemonia della rete sul sistema
mediatico globale. 

A parte le incursioni (invasive quanto si vuole) della pubblicità, il
flusso di comunicazione dell’Internet fino a oggi è per la sua enorme
maggioranza un flusso autogestito, autoprodotto, funzionale agli interessi
sociali, conoscitivi, immaginari degli uomini e delle donne che la
utilizzano, la frequentano, la alimentano. 

Ma nel frattempo si sta svolgendo un altro processo, che aggredisce
l’autopoiesi di rete da un punto di vista che non è quello della creazione
di interfacce, ma proprio quello della produzione di contenuti.  E’ la
televisione lo strumento con cui il Semiocapitalismo aggredisce
l’autonomia di rete. Ma come? 

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla creazione di immensi conglomerati
della produzione televisiva: CNN, Warner Bross, Time, hanno prodotto un
sistema di produzione di contenuti che vanno dall’informazione
all’intrattenimento. Il sistema dell’infotainment tv muove all’attacco
della rete..

Un mese dopo la battaglia di Seattle (che va vista come la prima insurrezione
mediatica del secolo nuovo) il colosso dell’infotainment TimeWarner muove alla
conquista dell’Internet, usando come cavallo di Troia il più grande provider
esistente, America On Line. 
AOL appare come il vincitore, come la forza che assorbe. Ma la realtà è
diversa: AOL funziona come strumento di infiltrazione del modello televisivo
nello spazio di rete. 
La convergenza tra service provider di rete e content provider della
televisione rivela un progetto di mutazione del modello comunicativo
dell’Internet.

Se questo disegno si realizza e non è detto - l’effetto della fusione del
più grande provider di rete con la più grande azienda di produzione di
info-tainment nel mondo non sarà, come si dice, la convergenza tra la rete
e la televisione.  E’ piuttosto la colonizzazione della rete da parte
della tv, l’invasione della rete da parte del flusso semiotico
dell’info-tainment omologato replicante.

L’iperTV è destinato a inghiottire l’ipo-Net. La creazione di contenuti
non dipenderà più (se non in una misura sempre minore) da individui e
gruppi che si collegano in maniera volontaria e consapevole
nell’elettrosfera. I contenuti saranno la replicazione del modello
televisivo: segnali per la maggioranza prodotti secondo il gusto della
maggioranza nell’interesse di una piccolissima minoranza. La nuova utenza
tenderà sempre più a consumare Internet come si consuma televisione. 

Non è detto che le cose si svolgano in questa maniera. In primo luogo
perché la convergenza di due pachidermi può produrre una paralisi. Ma
soprattutto perché la comunità di rete può cogliere questa occasione per
intensificare esperienze di webtv. Teniamo conto del fatto che nel
prossimo periodo i problemi tecnici che la trasmissione di immagini in
movimento ha avuto in tutti questi anni saranno avviati a soluzione,
perché i due mastodonti investiranno enormi capitali in questa direzione. 
Bisogna essere pronti a utilizzare questa opportunità tecnologica per
mettere in moto un processo opposto a quello che la fusione vuole
realizzare. Cioè un processo di proliferazione delle emittenti video
collegate in rete. 

La fusione AOLTW è la risposta del sistema mediatico dominante al global
riot N30.  Ma la battaglia non è che ai suoi inizi. 




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