Andreas Broeckmann on Thu, 29 Apr 1999 17:03:09 +0100


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Syndicate: Italian 'electronic writing'


[although this event is already over, the announcement may still be
interesting for some, not least because it contains references to some
italian initiatives; -a]

From: "ART ELECTRONICS" <clprezi@tin.it>



karenina.ITCOMUNICATO STAMPA
22 - 23 - 24 APRILE 99
CINETECA COMUNALE DI RIMINI
PALAZZO GAMBALUNGA
PROGETTO IMMAGINE  CINETECA COMUNALE  COMUNE DI RIMINI
ASSESSORATO ALLA CULTURA

Sezione "Poevisioni elettroniche" <PAROLE VIRTUALI>

A cura di
JULIEN BLAINE e CATERINA DAVINIO

In collaborazione con
karenina.IT Rivista telematica
http://www.geocities.com/Paris/Lights/7323/kareninarivista.html


Scritture performative e tecnologie

Video di:

JOACHIM MONTESSUIS, "Erratum", 8', video, performance di Donnes, Pey,
Blaine, Chopin, Ferrer, Piegza, Knittel, Martel, Marietan, Giroud, Dupuy,
Kerleo (Francia)

NICOLAS TARDY, "6 P.A.V. (Poème Actions Vidéos)", 2', videoperformance
(Francia)

AKENATON, "Poemes Numeriques", 5', video (Francia)

MURIEL MODR, "Repetition", 4', videoperformance (Francia)

GIOVANNI CODA, "Ex Vision", 5', video e testo di Giovanni Coda (Italia)

GIUSEPPE ZIMMARDI, "Traenen", 4', video, dal ciclo: "Video per la partitura
di Giorgio Battistelli Begleitmusik zu einer Dichtspielszene"

CATERINA DAVINIO, "La casa-teatro di Sade", 4', sonoro digitale,
computer-azione e video di Caterina Davinio (Italia)

Progetto:
Davinio Art Electronics - Archivio di Arti e Scritture Elettroniche Roma -
Monza 99
V. Oslavia 34
20052 Monza
Fax  039-323389     Tel. 0338-8994242


La minirassegna che portiamo a Round 99 è una selezione, ridotta per
ragioni di spazio, di Poevisioni 98. Raccoglie opere video che si
confrontano con la letteratura, con la poesia performativa, sonora e
visiva. Come le manifestazioni che l'hanno preceduta, Parole virtuali
documenta aspetti della ricerca internazionale e presenta artisti di
generazioni diverse.
L'attenzione dei circoli letterari per questo tipo di sperimentazione è
recente. Sono rari i critici disposti a riconoscere dignità letteraria a
ciò si allontana dal verbale e dal cartaceo; anche le aree sperimentali
della poesia visiva, performativa e sonora hanno nutrito una certa
diffidenza verso l'immaginario di registro basso del video amatoriale,
inoltre con difficoltà si accettava l'idea di una performance che non
vedesse la centralità del corpo del performer e della voce del poeta.
Il nostro progetto si è avvalso negli anni sia dei circuiti letterari, sia
di quelli del video d'arte e del video indipendente. Si dovevano superare
anche alcune chiavi di lettura dell'universo video, legate al cinema
sperimentale, per intraprendere l'analisi del percorso che dalla poesia
visiva, sonora e performativa, portava alla poesia video-visiva, alla
videopoesia, a testi sonori digitali, agli ipertesti, all'interattività, a
performance in rete basate sulla comunicazione.
L'universo letterario, entrato in contatto forse in ritardo con le
tecnologie rispetto alle arti visive e al cinema, scopre così la capacità
di creare strutture nuove di testo, di narrazione, e un nuovo modo della
scrittura di collocarsi nel mondo progressivamente più virtuale della
comunicazione.
Abbiamo voluto superare da un lato il discorso critico sull'opera
elettronica come estetica delle immagini digitali, dall'altro l'automatismo
secondo il quale l'immagine elettronica nutrirebbe già in sé una
rivoluzione dell'oggetto artistico, della sua creazione, conservazione e
del suo mercato. Riteniamo che il nuovo delle arti e delle scritture
elettroniche non si basi solo sulle tecnologie impiegate - con rapidità le
"nuove tecnologie" diventano obsolete - e crediamo invece nel nuovo come
struttura, come processo.
Le scritture performative legate al video hanno una lunga storia e
producono oggetti artistici molto diversi, che vanno dalla performance
ripresa e montata in digitale, alla performance come digitalizzazione in
tempo reale, come azione telematica, come gestualità minimale sulla
tastiera del computer, alla ripresa della performance di cui vengono
lavorati frammenti in fase di postproduzione per costruire un insieme
completamente diverso. Non tutti questi aspetti possono essere scandagliati
in una rassegna breve come quella che proponiamo a Round, tuttavia è
possibile gettare un rapido sguardo su alcune modalità del rapporto
parola-gesto-tecnologie.
In Ex-visions di Coda il testo, creato dallo stesso artista, ha un ruolo
centrale nel video, di cui esistono diverse versioni a testimoniare la
manipolabilità dei materiali elettronici e il fatto che l'oggetto che ne
scaturisce non è mai compiuto, definitivo. In La casa-teatro di Sade il
testo del romanzo viene invece cancellato, sovrascritto, mixato e infine
ricostruito digitalmente come partitura multimediale, magma sonoro che
conserva piccoli frammenti di "testuale" in cui il senso poetico è
ricostituito. Talvolta prende consistenza l'idea di una parola-gesto, di
una parola-silenzio, di un'immagine-buio che attribuiscono valore al suono
come continuazione dell'immagine e al silenzio come continuazione del suono
(Modr). In Zimmardi il video, "scena" della partitura, usa elementi
minimali di realtà in composizioni quasi informali. Tardy confeziona brevi
flash performativi, in cui confluiscono lucidità, ironia e dissacrazione,
mentre nel coinvolgente Erratum di Montessuis sono assemblati e trattati
elettronicamente frammenti di performance di alcuni tra i maggiori poeti
performativi internazionali (Donnes, Pey, Blaine, Chopin, Ferrer, Piegza,
Knittel, Martel, Marietan, Giroud, Dupuy, Kerleo). Il valore di documento
di questo lavoro si somma a quello della sintesi originale del video d'arte
che crea un flusso di immagini, suoni e gesti dal ritmo ossessivo,
incalzante, in cui l'originale ripresa sulla performance è una specie di
ready made dell'avanguardia.
(Dal catalogo Round 99)

karenina.IT

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SCELTI CON CURA






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